Abbiamo trattato l’argomento ricostruzione unghie in un precedente articolo dedicato prettamente al metodo in gel. Questa volta invece parleremo di ricostruzione unghie in acrilico, un metodo diametralmente differente dal precedente, sia in termini di utilizzo e realizzazione, sia per quanto riguarda la scelta di adottare questo materiale sostituendo cosi il classico gel.
La ricostruzione unghie in acrilico nasce negli Stati Uniti d’America negli anni ’40 / ’50, dove già agli esordi, ricevette da subito un enorme riscontro positivo. In Italia e in Europa la tecnica si è diffusa tuttavia con un netto ritardo e ad oggi risulta poco utilizzata a livello commerciale in quanto richiede una notevole manualità. La ricostruzione viene effettuata combinando il polimero, una polvere acrilica, e un liquido specifico, chiamato monomero. L’unione di questi due prodotti determina una reazione chimica e permette di ottenere un composto estremamente modellabile e compatto, che viene applicato sulla superficie dell’unghia naturale, al fine di creare uno strato resistente e solido in caso di copertura, o di allungare l’unghia stessa attraverso l’uso di nails form creando tutte quelle forme attualmente di tendenza.
Ricostruzione unghie in acrilico: in cosa consiste?
La ricostruzione unghie in acrilico non è altro che una metodologia differente per ricostruire o effettuare una copertura su unghia naturale che differisce dal gel per una serie di caratteristiche peculiari:
- L’acrilico è un prodotto decisamente più resistente: ha infatti una maggior resistenza a urti e traumi e risulta quindi perfetto per chi desidera avere unghie belle e curate nonostante siano sottoposte a stress quotidiano caratterizzato da lavori domestici, contatto con detersivi o prodotti chimici, mani spesso in acqua e via discorrendo
- L’acrilico non necessita di polimerizzazione: essendo un prodotto in polvere che va a reagire con un liquido (di questo ne parleremo a breve), non necessita di lampada led o UV per polimerizzare, ma asciuga e si solidifica semplicemente a contatto con l’aria.
- L’acrilico è molto più versatile: rispetto al gel è lavorabile con maggior facilità e consente la realizzazione di strutture ungueali particolarmente complesse, articolate ed artistiche, basti pensare che nelle gare e per le esposizioni viene impiegato solitamente solo quello.
Ricostruzione unghie acrilico: per chi è consigliata?
La ricostruzione unghie in acrilico è indicata soprattutto per ripristinare un normale letto ungueale, ed eventualmente allungarlo su persone colpite da onicofagia grave, o che a causa di traumi legati alle unghie, non riscontrano una crescita normale o uniforme dell’unghia stessa, che presenta solchi o avvallamenti marcati e decisamente antiestetici o ancora eventuali anomalie.
Materiali per effettuare una ricostruzione unghie in acrilico:
Come per i kit ricostruzione unghie in gel, anche per quella in acrilico occorrono i classici strumenti base:
- Lime di vario grip;
- Buffer per opacizzare ed uniformare la ricostruzione prima di procedere col sigillante;
- Cleaner e spazzolina per rimuovere i residui di limatura;
- Pennello Kolinsky, ossia a punta proprio per consentire la creazione della classica “pallina” data dalla combinazione di polimero e monomero.
e ovviamente i materiali strettamente legati alla ricostruzione:
- Primer: un liquido da applicare dopo aver preparato l’unghia detto anche promotore di adesione che consente appunto l’adesione dell’acrilico alla superficie dell’unghia.
- Polimero o polvere acrilica: disponibile sia trasparente che in versione camouflage e ovviamente colorata per creare french, o decorazioni varie.
- Monomero: Liquido da combinare col polimero per creare la resina che utilizzeremo per la nostra ricostruzione.
- Sigillante: il lucido finale per proteggere la ricostruzione o la decorazione che andremo ad effettuare e mantenere il tutto lucido e brillante. Di norma esistono anche prodotti di questo tipo che non necessitano di polimerizzazione.
Come si realizza una ricostruzione unghie in acrilico?
La ricostruzione unghie in acrilico si effettua grazie ad una sorta di resina caratterizzata dalla reazione chimica che avviene tra la polvere (polimero) e l’apposito liquido (monomero). Per creare questa resina è necessario immergere il pennello che deve essere necessariamente a punta (Kolinsky in martora) nel monomero e successivamente nella polvere, creando in pochissimi secondi una pallina di prodotto molto simile ad un pongo, che andrà poi applicata sull’unghia e modellata a seconda delle necessità e di ciò che vogliamo creare.
Questa resina è molto modellabile e compatta, si lavora direttamente sull’ unghia naturale preparata precedentemente come si fa per la ricostruzione in gel, andando a creare così uno strato robusto e resistente che si asciuga all’aria con il vantaggio che il prodotto non cola in alcun modo e resta perfettamente aderente nella posizione in cui lo applichiamo: ecco perché, con l’acrilico, chi ha manualità e dimestichezza riesce tranquillamente a realizzare anche decorazioni tridimensionali che con il gel, al contrario, sono irrealizzabili.
Inoltre al contrario del gel, come detto in precedenza, in questa tecnica non è necessario l’utilizzo di una lampada UV perché la polimerizzazione avviene semplicemente all’aria. Il solo difetto dell’acrilico è fondamentalmente l’odore pungente e piuttosto fastidioso che molte operatrici non riescono a tollerare: consiglio sempre l’utilizzo di una mascherina protettiva per evitare di inalare le polveri di limatura, e di effettuare il trattamento preferibilmente in un locale areato in modo da rendere il tutto meno fastidioso.
La maggiore difficoltà riscontrabile nella ricostruzione unghie in acrilico sta sostanzialmente nel riuscire a creare la giusta combinazione di quantità tra monomero e polimero.
Nel caso in cui questo passaggio non venga effettuato in maniera corretta possono verificarsi due problemi:
- resina troppo secca: il composto in questo caso risulterà granuloso e difficile da lavorare. In questo caso la ricostruzione risulterà poco flessibile e molto fragile agli urti, ma è quasi ovvio che visivamente non è difficile rendersi conto che la miscela non è adeguata ad essere utilizzata.
- resina troppo liquida: una miscela troppo liquida, oltre a risultare anche in questo caso piuttosto difficile da lavorare, può compromettere l’adesione del prodotto all’unghia naturale provocando successivamente sollevamenti da cui poi deriva la formazione di muffe o peggio ancora micosi.
La miscela perfetta ed adeguata ad una ricostruzione in acrilico dovrebbe essere caratterizzata da un rapporto tra polimero e monomero ben preciso: due parti di liquido ed una parte di polvere.
Tutto questo si impara con moltissima pratica e tanto esercizio ma, come nel caso della ricostruzione unghie in gel, consiglio sempre di non improvvisarsi onicotecniche e di seguire corsi specifici in grado di fornire le nozioni adeguate per realizzare questo trattamento in totale sicurezza e con professionalità, a magior ragione se andremo a trattare le unghie di eventuali clienti.
Effettuare una ricostruzione in acrilico perfetta richiede conoscenze specifiche e tecniche che non si apprendono semplicemente visionando tutorial online. Ricordiamoci sempre di non scherzare con le unghie sottovalutando la nostra salute: fanno parte anch’esse del nostro corpo, e richiedono cura esattamente come tutto il resto!