I fondotinta bio, insieme a quelli minerali, in questi ultimi anni hanno registrato un vero e proprio boom di vendite!
Il merito è tutto delle consumatrici, che sempre più consapevolmente scelgono di evitare sostanze chimiche dannose in favore di quelle più naturali ed eco-compatibili.
Tuttavia non è semplice trovare il fondotinta bio più adatto alla propria tipologia di pelle e alle proprie personalissime esigenze. Spesso si finisce con l’effettuare acquisti sbagliati, o si arriva a trovare quello giusto dopo vari tentativi ed errori.
La regola generale è proprio quella di provare vari prodotti, meglio ancora se tramite qualche campioncino o direttamente in una bioprofumeria che offra la possibilità di provare i prodotti gratuitamente.
Non bisogna mai scoraggiarsi e avere molta pazienza, ma può aiutarvi avere una piccola guida su come orientarvi nel vostro primo approccio al mondo dei fondotinta bio.
Dov’è la differenza tra fondotinta tradizionali e fondotinta bio?
I fondotinta tradizionali contengono al loro interno i siliconi, molecole completamente sintetiche, non biodegradabili, la cui funzione è prettamente “estetica”, in quanto non servono per dare nutrimento o idratazione alla pelle ma solo per migliorare la texture del prodotto. Più nello specifico i siliconi servono a far sì che il fondotinta duri a lungo e si stenda facilmente e in maniera uniforme, senza creare chiazze di colore ma distribuendosi in maniera uniforme e coprente.
Nei fondotinta tradizionali possono essere presenti altre sostanze come paraffina, filtri solari chimici, acrilati, conservanti e nylon, che hanno anche un dannoso impatto ambientale. L’utilizzo sistematico e continuativo di prodotti a base di siliconi sul viso può occludere i pori portandoli a dilatarsi, causare la formazione di imperfezioni, la distruzione del naturale film idrolipidico cutaneo e la screpolatura della pelle.
I fondotinta bio, invece, sono assolutamente privi di siliconi e altre sostante di origine chimica, perché come base veicolante per i pigmenti hanno oli e cere vegetali (ad esempio olio di jojoba, olio di mandorle dolci, soia, burro di karité, burro di cacao ecc.) o di derivazione vegetale (octyldodecanol, oli vegetal idrogenati, tricaprylin, squalane ecc.). Spesso viene inserite anche glicerina come umettante e per rendere il prodotto più “scivoloso” e quindi facile da stendere.
Gli oli quindi creano la base del fondotinta bio liquido o in crema, sostituendo i siliconi e la paraffina, ragion per cui un fondotinta bio non può essere completamente oil-free. Ecco perché, specialmente su una pelle molto grassa, il fondotinta bio, applicato da solo, difficilmente dura fino a sera. Seguendo però alcuni piccoli accorgimenti è possibile far durare il fondotinta a lungo.
Fondotinta bio è diverso da fondotinta minerale?
Il fondotinta minerale viene chiamato così perché è composto da minerali, ovvero polveri come l’ossido di zinco, il biossido di titanio, mica, caolino e altre sostanze che servono a dare colore, ovvero i pigmenti.
La differenza sta per lo più nella certificazione biologica: sui minerali, infatti, la legge non prevede questa certificazione, dunque non possono essere definiti ecobio.
Il make-up minerale privo di conservanti e siliconi è molto adatto a persone che hanno la pelle grassa e con tendenza allergica perché è leggerissimo, tende ad “asciugare” la pelle. Al contrario, per chi ha la pelle secca e matura, può evidenziare le rughe e seccare la pelle, se non viene usata una crema molto ricca come base.
Come scegliere il miglior fondotinta bio
Non tutti i fondotinta bio sono uguali, la loro formulazione cambia e gli ingredienti che contengono li rendono più o meno adatti ad una tipologia di pelle secca o grassa.
Se nella lista inci del fondotinta bio compare un olio vegetale puro è più adatto ad una pelle secca, se invece compare un olio di derivazione vegetale o un altro ingrediente “leggero” sarà più adatto ad una tipologia di pelle mista/grassa.
Un buon fondotinta per pelli secche deve avere sia un potere idratante (la capacità di trattenere l’acqua nei tessuti cutanei) sia un potere nutriente (legata alla presenza di lipidi come i burri, che aiutano la produzione di sebo). Quindi nell’inci del fondotinta deve esserci una sinergia di ingredienti in grado di ricostruire il film idrolipidico cutaneo (acqua + lipidi).
Ottimo ingrediente per la pelle disidratata può essere ad esempio l’acido ialuronico che aiuta a trattenere acqua nei tessuti migliorando l’idratazione cutanea. Tra i lipidi, invece, ottimo è il burro di karité.
Un esempio di ottimo fondotinta bio per pelli secche è sicuramente il Fondotinta a base di jojoba, karité e avena di So’ Bio Etic.
Un buon fondotinta bio per pelli grasse, invece, contiene oli vegetali leggeri in quantità superiore agli altri. Il suo inci presenta ai primi posti acqua e oli leggerissimi come Caprylic Triglyceride o Coco Caprylate, Ethylhexyl Stearate o Jojoba.
Solo verso la metà dell’inci compaiono oli più ricchi e corposi (come mandorle, cocco, argan, albicocca, avocado ecc.), contenuti in piccole quantità, tali da non risultare pesanti sulla pelle.
Un esempio di ottimo fondotinta per pelli miste/grasse è il Fondotinta Sublime di Puro Bio.
Come applicare correttamente il fondotinta bio
Prima di procedere all’applicazione del fondotinta sulla pelle è bene assicurarsi che sia ben pulita e detersa. L’ideale sarebbe vaporizzare sulla pelle un idrolato vegetale che può essere ad esempio un’acqua di rose per le pelli normali o secche, oppure un’acqua di rosmarino per le pelli miste o grasse.
In alternativa si può creare una base ancora migliore stendendo un velo leggerissimo di crema adatta alla propria tipologia di pelle.
Per la pelle molto grassa, inoltre, può essere utile fare una maschera all’argilla prima di applicare il fondotinta, per asciugare al meglio il sebo ed evitare che il fondotinta si sciolga.
Inoltre, solo nelle occasioni speciali, si può stendere sul viso un velo di amido di riso dopo aver vaporizzato l’idrolato: l’effetto mat è assicurato!
Il fondotinta bio deve essere ben dosato e applicato con una spugnetta o un pennello, evitando di usare le dita che possono portare con sé delle impurità. Deve essere lavorato velocemente in piccole dosi sulle singole aree del viso, aggiungendone altro fino a raggiungere la coprenza desiderata.
Dopo aver steso il fondotinta deve essere sempre fissato con una buona cipria bio stesa con un pennello largo da cipria o un kabuki. Se avete la pelle secca ve ne basterà soltanto un velo leggerissimo per non far apparire la pelle troppo “farinosa”, se, invece, avete la pelle grassa, bisognerà insistere sulle zone dove il sebo è più concentrato. L’ideale, in quest’ultimo caso, sarebbe usare una cipria a base di Caolino, un’argilla che ha ottimi poteri sebo-assorbenti.
Seguendo questi piccoli accorgimenti nella scelta e nell’applicazione del fondotinta bio si riuscirà ad ottenere un buon effetto e una buona resa del prodotto.