Che siate delle fanatiche della tintarella o dei bagni al mare poco importa, ciò che non dovete mai dimenticare è di proteggere la salute della nostra pelle dai raggi ultravioletti utilizzando un buon prodotto solare. Sul mercato esistono tantissime tipologie di prodotti nati con questo scopo. Ma è meglio un prodotto tradizionale o una crema solare bio?.

Non tutti sanno che differenza ci sia tra una crema solare tradizionale e un prodotto solare biologico, ma in questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento in modo da non farci trovare impreparati quando tra qualche mese ci troveremo davanti ad uno scaffale pieno di prodotti solari.

Cercheremo quindi di rispondere ad alcune domande: cos’è il filtro solare? che differenza c’è tra i filtri chimici e i filtri fisici? Che cosa si intende per solari naturali?

Crema solare bio

Differenza tra raggi UVA e UVB

Tutti sappiamo che i raggi ultravioletti sono costituiti da energia e lunghezze d’onda variabili e si dividono in due tipologie:

– Raggi UVA
Sono meno potenti ma sono in grado di penetrare più in profondità nel derma distruggendo capillari, collagene ed elastina (causando l’invecchiamento precoce della pelle), provocano eritemi e danni alla pelle. Essi sono presenti tutto l’anno, anche quando il cielo è nuvoloso.

– Raggi UVB
Hanno una capacità di penetrazione inferiore e non riescono a superare gli strati più superficiali ma sono comunque in grado di alterare il materiale genetico contenuto nel DNA aumentando il rischio di comparsa di tumori cutanei.

creme solari bio

Impatto ambientale dei prodotti solari

Le creme solari, per svolgere il loro ruolo di protezione dalle radiazioni UVA e UVB, potenzialmente cancerogene per la pelle, contengono al loro interno dei filtri solari che possono essere sia fisici sia chimici.
Nel parlare di solari in ambito bio occorre innanzitutto specificare che tutti i filtri, sia chimici che fisici, hanno un impatto più o meno grave sull’ambiente, ovvero inquinano. Non è possibile proteggersi dal sole senza in qualche modo danneggiare l’ambiente.

Dato che è comunque impensabile esporsi al sole senza protezione, ci si ritrova a dover effettuare un compromesso fra la nostra salute (protezione solare) e quella dell’ambiente (ecosostenibilità) e scegliere di conseguenza la soluzione che risulta essere la “meno peggio”. I moderni prodotti solari cercano comunque di minimizzare l’impatto ambientale.

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Differenze tra filtri chimici e fisici

Le sostanze ad uso cosmetico che consentono la protezione dalla radiazione solare sono regolamentate nell’allegato VI del Regolamento cosmetico 1223/2009 che ne definisce il tipo e la massima concentrazione utilizzabile.
Tali sostanze si suddividono in due categorie: filtri solari chimici e filtri solari fisici.

solari_filtri
I filtri chimici

I filtri chimici (o organici) sono molecole molto complesse che innescano reazioni chimiche che intrappolano le radiazioni solari, o meglio le assorbono come una “spugna”, le neutralizzano e impediscono loro di penetrare nella pelle causando danni. Trattandosi appunto di sostanze chimiche complesse non è escluso che la pelle di persone sensibili le interpreti come “nemiche” e scateni una reazione allergica.

In parole povere, queste molecole assorbono selettivamente i raggi UV a corta lunghezza d’onda e li convertono in radiazioni a lunghezza d’onda maggiore e meno energetiche.
Durante questo processo, sorge il problema della stabilità/instabilità. Paradossalmente, alcuni di questi filtri, una vola colpiti dai raggi solari, si surriscaldano e non resistono alla luce e al calore del sole.

I filtri chimici fotoinstabili quindi possono andare incontro ad un’alterazione della struttura chimica che ne altera il potere filtrante e quindi non solo la loro capacità protettiva viene meno ma rilasciano anche prodotti di degradazione e radicali liberi, potenzialmente dannosi per i soggetti sensibili. È importantissimo per cui scegliere solo filtri chimici fotostabili.
Tuttavia tra i filtri solari stabili occorre fare attenzione ad alcuni che pare possano avere attività estrogene. In particolar modo vanno evitati i solari contenenti 4-Methylbenzyliden Camphor che è sotto osservazione da parte della Commissione Scientifica Europea per i prodotti al consumo (SCCP) che in un documento del 2008 asserisce di non poter escludere rischi di tossicità in prodotti che possono essere inalati o ingeriti (quindi Spray o stick per labbra) o in percentuali superiori al 4%.
Ad oggi, i filtri chimici approvati possono essere classificati come derivati dei seguenti composti: PABA e derivati, cinnamati, antranilati, benzofenoni, salicilati, dibenzoilmetani, antranilati, derivati della canfora e fenil-benzimidazolsulfonati.

I filtri fisici

I filtri fisici (o inorganici) sono sostanze molto più semplici, ovvero minerali polverizzati (o micronizzati) che funzionano come una barriera nei confronti dei raggi solari, a prescindere dalla loro intensità o lunghezza d’onda. Essi agiscono come un vero e proprio “scudo a specchio” riflettendo le radiazioni e deviando i raggi UV, come se li sbalzassero via.
I filtri solari fisici più diffusi sono il biossido di titanio (Titanium Dioxide) e l’ossido di zinco (Zinc Oxide).

Le loro qualità sono molte. Ad esempio, respingono completamente i raggi ultravioletti (sia UVA che UVB). Sono estremamente stabili per cui resistono sia al calore che alla luce e si conservano a lungo. Le loro molecole esposte al sole non si degradano e garantiscono quindi sempre la stessa protezione, la loro efficienza non diminuisce con il passare del tempo. Sono inoltre adatti e consigliati per qualunque tipo di pelle, anche per le più delicate (come quelle dei bimbi) o per chi soffre di eritemi o allergie al sole.

Di contro, presentano alcuni problemi. Innanzitutto sono difficilmente solubili in acqua per cui richiedono l’aggiunta di numerosi composti per poter essere amalgamati in creme o spray. Questa è la ragione per la quale i solari che hanno filtri fisici sono particolarmente pastosi e danno un “effetto fantasmino” per via della striscia bianca che lasciano.

Ma, paradossalmente, è proprio lo strato corposo che lasciano sulla pelle a permettere al prodotto di funzionare e riflettere tutti i raggi nocivi. Negli ultimi anni però molte aziende hanno messo sul mercato prodotti dalle formulazioni innovative, che minimizzano questi problemi di texture e spalmabilità.
Un altro problema riguarda il fatto che i raggi solari, colpendo i filtri fisici (in particolare il Biossido di titanio) li caricano facendo sì che questi rilascino radicali liberi che potrebbero nuocere alla pelle; per questo motivo è importante che un buon solare con filtri fisici contenga una buona dose di antiossidanti e che le particelle riflettenti siano rivestite da sostanze che trattengono i radicali liberi.

Il rivestimento può essere fatto con oli e cere naturali che garantiscono un’ottima efficacia senza rischio e hanno un bassissimo impatto ambientale.

Tra i migliori solari bio troviamo quelli della linea ‘Osolebio di La Saponaria, con filtri minerali di ultima generazione, arricchiti con Burro di Karité, olio di Argan, Calendula, Carota e Aloe.

O' sole bio La Saponaria crema solare bio

Ingredienti idratanti nella crema solare bio

In una buona crema solare bio, oltre ai filtri solari fisici o ad un mix di filtri solari chimici sicuri e filtri fisici, sono presenti numerosi ingredienti naturali dalle proprietà idratanti e lenitive per la pelle.

La “base idratante” della crema solare bio serve a nutrire in profondità la pelle e a lenirla durante l’esposizione al sole e può essere costituita da burro di karité, gel d’aloe vera e oli vegetali.

Inoltre, nella crema solare bio sono spesso presenti ingredienti naturali dalle proprietà antiossidanti e calmanti per la pelle, come il gamma orizanolo.
In una crema solare tradizionale, invece, spesso sono presenti ingredienti di origine petrolchimica come ad esempio paraffinum liquidum, mineral oil, petrolatum e cera microcristallina. Scelti per il loro basso costo, questi ingredienti non hanno sicuramente lo stesso potere idratante e lenitivo di quelli vegetali contenuti nei solari bio e sono dannosi per la pelle.

Nella scelta di un buon solare più che alla tipologia di filtro bisognerebbe prestare attenzione alla sua formulazione: esistono solari chimici ben formulati, con ingredienti naturali idratanti e antiossidanti, senza petrolati, stabili e sicuri come i solari fisici.

Qualunque sia la vostra scelta, una crema solare bio o una tradizionale, è importante capire cosa contengono, informarsi e soprattutto proteggere sempre la propria pelle dal sole, applicando il prodotto protettivo prima dell’esposizione e più volte durante la giornata.